Traumi atleti, l’importanza degli Omega 3

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Traumi atleti, l’importanza degli Omega 3

Ahi Parma, rottura del tendine d’Achille per Charpentier: lo stop sarà lungo Ottobre – MILANO Zapata, Bremer, Rodri, Carvajal e l’elenco si allunga ancora: come si spiegano i tanti infortuni ai legamenti in questo periodo. Della Villa, direttore di Isokinetic: “È aumentata anche l’intensità del gioco”.

E i dati dicono che 8 calciatori su 10 si fanno male da soli.

Ogni anno infatti le distorsioni e le rotture del legamento crociato anteriore colpiscono circa 150.000 persone, la maggior parte delle quali sono atleti. Se c’è un dato che impressiona in questa Serie A, è il numero degli infortunati: 76 (settantasei, proprio così) finora, dopo sette partite. 7 ott 2024 In un colloquio con l’Adnkronos, è emerso, il grave problema  del numero enorme di infortuni gravi al ginocchio subiti dai calciatoria solo questo campionato da poco iniziato.

Rottura tendine Achille Le stime annuali di incidenza variano da cinque a 50 eventi ogni 100mila persone.

Se facciamo una media di 25, significa che sono circa 15.000 gli infortunati sulla popolazione Italiana. Le persone di età compresa tra 50 e 59 anni hanno avuto una lesione del menisco.

Oltre il 35% di tutte le persone di età superiore ai 65 anni ha una qualche forma di danno al menisco. Oltre il 45% di tutte le persone di età superiore ai 70 anni ha una lesione del menisco. Trattamento e Rimedi Generalità La sindrome da impingement subacromiale è una delle più frequenti cause di dolore alla spalla cronico.

Questa condizione patologica è correlata ad un’alterazione anatomica e/o funzionale della cuffia dei quattro muscoli rotatori, ossia: sovraspinoso, sottospinoso, sottoscapolare e piccolo rotondo.

I loro rispettivi tendini passano attraverso uno spazio ristretto compreso tra l’acromion della scapola e la testa dell’omero (cioè l’osso superiore della parte superiore del braccio).

Se quest’area si restringe, si crea una compressione dei tendini che si traduce in dolore alla spalla, particolarmente evidente durante uno sforzo con il braccio alzato. Il trattamento dell’impingement subacromiale può essere conservativo(riposo, impacchi di ghiaccio, farmaci analgesici, allineamento frizionato della spalla, rieducazione posturale graduale ecc.) o chirurgico.

Tallonite Il dolore al tallone è una condizione molto comune, che, secondo alcune indagini statistiche, interesserebbe, almeno una volta nella vita, una persona ogni 10. Epicondilite

Secondo le statistiche statunitensi, colpisce fino al 3% della popolazione, ma nelle donne l’incidenza può raggiungere il 10%. Mal di schiena Cos’è il mal di schiena? Il mal di schiena è il disturbo muscolo scheletrico più diffuso al mondo.

Consiste nella manifestazione dolorosa di una o più zone del dorso, localizzate o estese, talvolta irradiate verso la zona cervicale, glutea e della coscia, o addirittura viscerale, con necessità terapeutiche estremamente specifiche sull’eziologia. Quando il mal di schiena deve preoccupare? Il mal di schiena deve preoccupare soprattutto: * in presenza di comorbilità che potrebbero complicarsi in questa sede; * se invalidante e/o recidivante; * con palese e significativo coinvolgimento dei nervi.  anche 

Quante persone hanno ernia al disco?   Alcuni esperti parlano di almeno 15.000.000 di persone che nel nostro paese soffrono di mal di schiena e in particolare di forme di lombalgia, discopatie, stenosi ed ernia del disco lombare. 

22 mag 2012 Perché quasi il 50% delle donne vogliono o devono fare il cesareo? Sia perché partorire è diventato dolorosissimo, sia perché, anche se vogliono partorire secondo natura, finisce che sono costrette al cesareo perché il bambino non riesce ad uscire.

Il motivo è semplice: 1) un utero normale è dotato di movimenti peristaltici elastici, fondamentali  perché permettono al bimbo di ruotare e di spingerlo verso l’uscita; 2) se non ci sono le fibre elastiche nel collo dell’utero, la cervice non si dilata , e la testa del bambino stenta ad uscire. 3)

Il cinto pelvico si rilassa per far passare la testa del nascituro, ma si rilassa se ci sono gli Omega3. mentre sappiamo che è pressoché costante l’esubero di Omega6, con cellule che tutto sono fuorché elastiche, fatto che rende molto difficile il rilassamento del cinto pelvico, anch’esso molto importante per permettere il passaggio del nascituro. Escludendo quelle che hanno preferito la chirurgia piuttosto di dover soffrire moltissimo


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Sergio Canello, medico veterinario naturopata, omeopata, ricercatore indipendente ed esperto internazionale d’intolleranze alimentari e di patologie legate alla contaminazione chimica e farmacologica degli alimenti.
 
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